SILVERSTONE 1979 – La Williams FW07

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In un pomeriggio d'estate del 1979 a Silverstone, quarantuno anni fa, Clay Regazzoni conduce alla prima vittoria mondiale la Williams. Sarà il primo successo di una lunga serie per il team di Frank che scriverà il libro dei record nella storia della Formula 1 negli anni a seguire.

Sempre senza un soldo, ma sempre animato da un fuoco ardente di competizione, la svolta per  Frank Williams arriva nel 1977, con il contatto con il Re dell'Arabia Saudita che tramite gli sponsor nazionali Fly Saudia (compagnia aerea), Dallah Avco (costruttrice di aeroporti), Albilab ed Encontrade (compagnie finanziarie), Baroom (produttrice di cemento ed acciaio), Siyanco (compagnia di consulenza ingegneristica), Bin Laden (la famiglia di Osama, costruttori di strade e case) e TAG (sviluppo di tecnologia nel campo dell’aviazione) forniscono quella sicurezza economica che gli era sempre mancata.

Niente più un team gestito da una cabina telefonica ma da una base solida per il futuro. Nel 1977 porta in pista una raffazzonata March, con Patrick Neve alla guida, mentre per il 1978 Williams schiererà una sola vettura per l'australiano Alan Jones, la FW06 disegnata dall’amico Patrick Head. Per il 1979, con più soldi a disposizione, decide di costruire anche una seconda monoposto del team affidandola proprio a Clay Regazzoni.

A 40 anni Clay è pilota affidabile, ancora veloce, lavora molto con la squadra e soprattutto sa come sviluppare la vettura. Dalla matita di Patrick Head uscirà quella che sarà ricordata come la vettura wing car ad effetto suolo più efficace di tutti i tempi. Mentre Champan alla Lotus, primo ad introdurre l'effetto suolo in F1, per il 1979 si perde nello sviluppo con la Lotus 80, una wing car totale con minigonne che partivano dal musetto e correvano per tutta la lunghezza della vettura. Patrick Head perfeziona così i concetti tecnici e crea la competitiva FW07, una vettura che arriva tardi nel 1979, solo al GP di Spagna, ma che sarà un riferimento per tutti gli altri team negli anni successivi.

Nel warm up del gran premio spagnolo le due FW07 volarono tanto che Mario Andretti era convinto girassero a serbatoi scarichi per farsi pubblicità, ma in realtà la monoposto era nata bene, tanto che in gara Jones ottenne il secondo GPV solo perché Gilles Villeneuve durante un pit stop montò pneumatici da qualifica per riguadagnare posizioni.

Il punto di forza della monoposto, costruita utilizzando molte parti in alluminio, erano i due cassoni laterali che costituivano le fiancate e che creavano moltissima downforce senza andare ad influire nella velocità di punta. Dalla Spagna in poi molti sono gli affinamenti apportati alla vettura fino a pochi giorni prima del gran premio d'Inghilterra.

A Silverstone, con un'intuizione essenziale del tecnico Frank Dernie, laureato all’Imperial College e fortemente voluto da Patrick Head, modificherà il fondo scocca nella zona del motore Cosworth della FW07 rivoluzionando il potenziale andando ad incrementare la pulizia di estrazione dell'aria al posteriore. Clay taglierà per primo il traguardo ottenendo la prima storica vittoria per Williams. La FW07 dalla seconda metà di stagione otterrà altre 4 vittorie con Alan Jones in Germania, Austria, Olanda e Canada, e 3 podi con Clay, in Germania, Italia e Canada. Se la nuova monoposto fosse arrivata ad inizio anno da subito, il mondiale della Ferrari e di Jody Scheckter non sarebbe stato così scontato.

Patrick Head invece decise di non rischiare in quanto si trovava ancora a gestire problemi di rigidità ed assemblaggio delle componenti che erano state tutte alleggerite al limite costruttivo. Inoltre, nonostante i soldi arabi , il team era ancora in via di definizione e con poco organico ed Alan Jones otterrà il titolo nel 1980 lottando contro la Brabham di Nelson Piquet. Nel 1981 il team di Frank si aggiudicherà il mondiale costruttori, perdendo all'ultima gara quello piloti con Carlos Reutemann. Nel 1982, l’evoluzione della FW07,che lascerà il passo alla FW08, porterà invece al titolo piloti Keke Rosberg.

Una monoposto nata bene la FW07 sviluppata in galleria del vento da Patrick Head, Frank Dernie e Neil Oatley. Questi tecnici saranno tra i punti di riferimento in F1 negli anni 80 ed inizio anni 90, che porteranno le monoposto del grande circus verso l'era elettronica ed aerodinamica scoprendo in Adrian Newey il suo massimo esponente, proprio alla Williams.

La Lotus 78 potrà essere ricordata come la prima Wing car a fregiarsi di un titolo mondiale, ma è la FW07 la vera regina dell’epoca ad effetto suolo. Dopo tanti anni, dobbiamo riconoscere questo a Patrick Head e al gruppo da lui guidato. A dirlo è stata la pista.

 

   

 

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La Honor Room di Clay Regazzoni è la stanza dei ricordi dedicata al pilota ticinese che ha trovato una nuova collocazione all’interno della prestigiosa collezione di automobili “Autobau Erlebniswelt” a Romanshorn sul lago di Costanza. Il suo scopo è quello di continuare a far rivivere le gesta del pilota e raccogliere fondi destinati alla ricerca a favore della paraplegia, ultima “mission” del grande pilota automobilistico.

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